Cacciatore - The Hunter (2018–…): Season 2, Episode 6 - Diciannove e cinquanta - full transcript

Every night at the same time Giovanni makes a call. He does not know that Saverio, Carlo and the entire police force are listening.

[shortness of breath]

[alien sounds]

♪ And the moon knocked on the doors of the dark.

♪ "Let me in," he said no.

♪ And the moon knocked where there was silence ... ♪

No! No! No!

No! No!

Don't leave!

Enzo, Enzo. Here we go.

Come on, I'll take you home.

[dial tone]



Do you remember Mezzasacca? No, I don't remember.

He was second to me at the Madonie rally.

I won all that year.

Did you understand? He has to think about that thing.

Hear the voice of your enemy as if he were speaking to you in the ear

feel his breath, his slimy saliva.

Listen to it for the third time in a few days.

Always on time, at 19.50.

Solo con Santo Sottile, il macellaio.

Con lui e nessun altro.

Ascoltarlo ricevere informazioni, dare ordini, gestire il suo impero

e non potere fare nulla.

'Fanculo il satellite.

'Fanculo la tecnologia GSM



e il margine d'errore di due chilometri quadrati

tra contrada Magellano e contrada Cannatello.

Secondo il segnale agganciato, Brusca era lì da qualche parte.

Siamo d'accordo. Non ti serve niente, sei sicuro?

No, meglio restare tranquilli. Meglio non vedersi per un po'.

Ma quando l'hai perso due volte, quando hai fallito a tanto così

ti cachi sotto.

Hai paura di muoverti, di respirare... di non farcela.

Dov'eravamo? Questo.

Questo.

Questo, Enzi'.

Dài, dammi qua.

Sono sbagliati! Quanto li abbiamo ripetuti?

- Perché non ti entrano in testa? - Forse perché ho 41 di febbre?

Quasi mi ammazzi per questa minchia di operazione. Basta, sono stanco.

Giovanni e Enzo Brusca, Giovanni e Enzo Brusca.

Hai capito chi siamo?

- Rastrelliamo. Quante case sono? - E' un'area troppo grande.

Sono due chilometri quadrati. Che cazzo dici?

Se Brusca non incontra Sottile, io vado in manicomio! Ve lo dico.

Va bene. Allora entriamo in strada.

Non rastrelliamo, ma entriamo, discreti.

- Quanti uomini? - Cinque. Lo sportivo.

Lo zio, la nipote.

E la coppietta.

Tutti con abitudini quotidiane. In fondo, domani è venerdì.

Ci sta che qualcuno arrivi per il week-end.

Aurora è da Serena e a Giada non andava di scendere.

Non credo resterà con noi ancora a lungo.

- Sono stato duro, ma ho detto la verità. - Lo so.

Con i loro casini, ci stavano rovinando la vita.

- Non posso permetterglielo. - Hai fatto bene, amore mio.

[fa dei versi]

- Prego. - Permesso.

Grazie di essere venuta, per me la notte con la scorta è un casino.

Figurati.

- Dimmi che c'è una logica. - Certo.

Processo Bagarella, Brusca e il caso Di Matteo.

Ecco come sarebbe casa mia se non avessi un figlio.

- Appena entrata una figura di merda. - No, figurati.

Ho una moglie e una figlia, ma ora non ci sono. Accomodati.

- Cominciamo? - Sì.

Queste rosse sono i fatti e tutte le informazioni.

Queste blu...

sono le sensazioni.

Le sensazioni non ti convincono?

A Elia fanno venire i nervi.

No, anzi.

Anzi.

Se io l'avessi fatto, non vorrebbero mandarmi tutti dallo psicologo ora.

Perché non ci vai?

Tu ci andresti?

Dipende per che cosa.

Quello che ho letto finora ha senso, eccome se ce l'ha.

Le ricostruzioni dei rapporti sono credibili, ma di questi nomi...

delle famiglie legate ad Aglieri e Provenzano io non ne so niente.

- Ci vorrebbe Carlo. - Smettiamo.

Ma scherzi? E' come entrare in un mondo nuovo.

Come aprire i cassetti chiusi dei miei colleghi.

- Facciamo la notte? - Certo, sono qui apposta.

- Perfetto. - Da dove vuoi ricominciare?

Hai scritto: "Perché aspettare 18 giorni per perquisire?"

Che minchia!

Giovanni, vaffanculo!

Stai così per Maria?

Hai fatto un casino.

Lo so, mi dispiace.

Ero incazzato perché avevo bisogno di te.

Voglio rimediare.

Se mi dici che la vuoi, noi andiamo e ce la portiamo in famiglia.

- Che minchia dici? - Io vengo con te.

Come papà.

Mi ha accompagnato da Rosaria quando ho chiesto di sposarla.

- Dici qua, in questa casa? - Sì, qua.

O dove andremo tra poco, perché qui non mi piace.

- Non lo so. - Ma come no?

Enzi'... immaginatelo.

Giovanni e Enzo Brusca. Tutti insieme.

Con le mogli, i figli, i cani, i gatti.

L'ufo volante o la minchia che vuoi tu.

Per sempre.

Un colpo di culo. Ce lo saremmo meritati.

Con la sorte stavamo in credito, perché nessuno poteva aiutarci.

No, he's like Pablo Escobar!

The same thing, like Escobar.

Ma vaffanculo!

Il localizzatore di chiamata è in Iraq.

L'FBI ce lo presta tra un mese.

Like Pablo Escobar.

Non c'era un cazzo da ridere.

Non ci aiutava l'FBI

né i cervelloni tedeschi che avevano inventato il sistema GSM.

Sembravano non volerlo fare nemmeno in casa nostra

rischiando di buttare via l'unica idea che ci era venuta.

Lasciare senza cellulare migliaia di persone?

Sì.

Spegniamo i ripetitori e le celle e ne lasciamo attiva solo una

così limitiamo l'area del segnale.

Non credo sia possibile.

Tecnicamente lo è?

- Sì. - Allora è possibile.

Quindi la sua azienda non vuole schierarsi con lo Stato

in un'operazione così importante per il bene dei cittadini?

Di che parlate?

Per voi lo Stato ha sempre avuto riguardo.

E' vero.

Monopolio totale per anni. Così lo ripagate?

Questo è brutto, molto brutto.

Sgradevole, visti i rapporti.

Sai che ti dico, Carlo?

Sequestriamo il server centrale di tutta la loro telefonia mobile.

- Poi spegniamo noi le celle. - Magari spegniamo quelle sbagliate.

- Non capiamo molto di tecnologia. - Poi loro faranno ricorso.

- Poi si andrà a processo. - E di processi ce ne intendiamo.

- Va bene, ho capito. - Ci vediamo stasera alle 19

lei e un suo tecnico di fiducia, pronti a spegnere tutto alle 19,50.

- Capaci. - La verità.

- Di Matteo. - La verità con tutti i dettagli.

Omicidio Giammona.

Data giusta, movente sbagliato e senza Vito Vitale.

Di Maggio.

- Date giuste. - No.

- Date e luogo diversi. - No, minchia, Enzi'!

Hai pensato a quello che ti ho detto ieri?

Non devi rinunciare a Maria.

Tu sei mio fratello e non devi rinunciare a niente.

Basta.

Rosaria, vieni qua. Dammi una mano.

Che volete sapere?

E' tutto spento?

Già da mezz'ora. Perché non chiamano?

Dicevate che erano sempre puntuali. Ogni giorno alle 19,50.

Quanto dobbiamo aspettare?

Tutto il tempo che serve.

E' così: noi ci diciamo sempre tutto, è la nostra forza.

- Questo è stare insieme. - Zitto, questo casino l'hai fatto tu!

Enzo, se voi vi amate, tutto si supera.

Poi è bella la cosa degli ufo che fate in montagna. Fa sognare.

- Chiamala. - Macché!

Le ho scritto e l'ho chiamata, ma non risponde.

Forse vede il mio numero di telefono.

Usa questo.

[segnale di linea libera]

Maria, sono io.

Enzo. - Chi è?

Non è il macellaio.

- Vediamo di chi è. Lo so che sei incazzata...

ma mi è successa una cosa incredibile.

Loro sono venuti da me con la loro astronave.

Giuro, mi hanno guardato e poi se ne sono andati.

Sai perché?

- Tu non c'eri. - Ti rendi conto di che cosa è successo?

- Mi parli di minchiate! - Non sono minchiate.

Invece sì, come quelle che mi dici da mesi.

Stai facendo la pipì?

Quando ti emozioni vai in bagno.

Come prima di cantare.

Enzo... ora basta.

O mi dici chi sei guardandomi negli occhi

o è l'ultima volta che ci sentiamo.

Va bene, vengo domattina alle 10. Tu, però, fatti trovare.

Allora?

Ci andiamo domani, alle 10.

- Allora possiamo mangiare. - Certo.

L'utenza è intestata a Maria Savoca.

Via degli Speziali 62, interno 11, Palermo.

- Dammi un'altra bella notizia. - Il segnale viene da Cannatello.

Di quanto abbiamo ristretto?

- Di 800 metri quadrati. - Tieni.

Segna, segna.

Ecco, l'area è questa.

- Possiamo riaccendere? - Riaccenda quello che vuole!

- Arriviamo, pezzi di merda! - Ci attacchiamo al culo di Enzo.

- Stamattina non avevamo niente. - Neanche cinque minuti fa.

[orta che si chiude] [pianto di bambino]

Non ci credo che uno come te ha finito le sigarette.

Infatti eccole.

Amore mio.

Sei tornata.

- Ciao. - Scusate. Buonasera.

Dopo aver preso Brusca, parlo con Navarra

e troviamo un modo per lavorare su Provenzano.

Contatta Iacono e fammi sapere al più presto.

Okay, grazie.

Grazie.

C'è puzza di fumo nella stanza di Carlotta.

Che bello che siete tornate! Sistemo tutto.

Avevo solo bisogno di voi, aspettavo solo voi.

Ho visto.

Sei gelosa? Dimmi che sei gelosa.

Sei gelosa? Sei gelosa? Dimmelo.

Dimmi che sei gelosa.

- Sei gelosa? - Tu sei mio, solo mio.

Hai visto?

E' lei che aspetta lui. Dài, ci siamo!

Perdonate il ritardo. Allora?

Abbiamo Enzo o no?

- Non si muove niente? - Non ancora.

Non ancora.

> Perché non giri la chiave?

Non ci voglio andare.

Ci ho pensato.

Ho pensato che mi piacciono le caviglie nelle donne.

E le sue sono grosse. Due grossi tubi.

Sta malissimo con le gonne

ma le mette lo stesso.

Perché è comunista.

Ricordi che diceva papà? "I comunisti puzzano di merda."

Io non voglio la merda.

Caviglie grosse, comunista... Dici davvero, Enzi'?

Non ci vuoi andare perché hai paura che non ti vuole?

- Papà mi ha dato i calci... - Non ci voglio andare, basta!

Vaffanculo tu e anche papà.

Non è un problema.

Sai che c'è?

Se pensi alle caviglie grosse e alla puzza di merda

forse sei tu che non la vuoi, o no?

Sì, Giovanni, è proprio così.

[Davide piange]

Mamma! Papà!

Rosaria, perché piange sempre?

Non ne può più di restare chiuso in casa.

- E neanche io. Non andate là? - No.

Non ha i coglioni.

- Lo sapevo. - Meglio così.

Se a quella le prendeva male, mi toccava pure ammazzarla.

Niente, non è andato.

Dopo sei ore lei è andata al centro sociale.

Le stiamo addosso, ma di Enzo neanche l'ombra.

Porca puttana! Porca puttana!

- Stiamo calmi. - Ma che stiamo calmi!

- Così ci ammaliamo. - Sì.

Com'è andata a casa?

- Dài, dimmelo. - Carlo... va bene.

Lì, va tutto bene.

Ci vediamo più tardi. Magari esce fuori qualcosa.

Perché abbiamo cambiato posto?

Oggi va così. Sbrighiamoci.

Se non avessi insistito, non sarei venuto.

- Che succede, Nicola? - Sisca, ti prego.

Un PM è disposto ad aprire indagini parallele.

La Polizia ti seguirà e capirà che non diciamo cazzate.

Quando avremo qualcosa in mano, io ti tiro fuori.

Hai capito?

Non posso. Non adesso.

Dobbiamo prenderci una pausa, poi mi farò vivo io.

Ti tiri indietro? Che cazzo succede?

Ho fatto un casino!

Provenzano non lo incontri se non hai un problema da risolvere.

Io ho creato il problema.

Ho fatto litigare due famiglie.

E quindi?

Forse se ne sono accorti.

Forse no.

Non è una storia per le tue agende.

Tu sei pazzo. Se sei in pericolo, dimmelo subito.

Pensiamo a una custodia, a una protezione.

Il PM è Barone, forse può dartela. Devi incontrarlo.

Non posso più incontrare nessuno!

Niente inseguimenti, niente microspie.

Se mi succede qualcosa, io ho una moglie, una figlia...

Io ti vengo a prendere all'inferno. Non ti azzardare!

Lo so. Lo so che vieni.

- Ci vediamo. - Ci vediamo.

[segnale di linea libera]

Non ho capito. Quanto gli devo chiedere?

Deve cacare il 3% sull'appalto e il 2 sul subappalto

se no sono problemi suoi.

Anzi, lo chiamo io.

Mi stanno arrivando le SIM nuove dal Belgio.

- Schede telefoniche dal Belgio? - Porca puttana!

Serve una rogatoria internazionale per intercettarlo. Siamo fottuti.

Per forza, siamo qui ad ascoltare senza fare una minchia!

- Rastrelliamo, come dicevate voi. - Ora sì? Ora!

Avevi ragione, non può funzionare.

Allora che cosa funziona? Dimmelo!

Lo perdiamo per la terza volta!

Prima avevamo tutto, ora niente.

Vado ad Agrigento, adesso. Mi verrà in mente qualcosa.

Quando arrivo vi chiamo.

Tu sai come fare.

Tu sei quello dei tubi, degli aeroplanini

i telescopi, 'ste minchiate qua.

Tu sai come fare, dillo.

Non lo so, Carlo, ci sto provando.

Cazzo se ci sto provando, ma non lo so!

Tu ce l'hai con me perché quando lo prendiamo me ne vado.

E se non lo prendessi mai?

Può anche finire così.

Io invecchio e crepo senza esserci riuscito.

"Calò ancora la notte

la più buia che il regno potesse ricordare.

E loro dissero: Occorre far presto, se vogliamo salvarci!

Allora, il ragno tessé la sua tela

l'aquila volò per mari e monti.

Le foglie cantarono con il vento, come non avevano mai fatto.

Unite, felici."

Ce la facciamo, Giada. Ce la facciamo.

"E la mattina, come per incanto, l'incantesimo era spezzato."

- Dài, mamma! - Piano, Davide! Papà si sveglia.

Un giro veloce, però.

Dopo 30 anni di servizio mi fate fare il vecchietto.

Non decido io...

Li hai visti?

Dài, vieni.

Palla! Dammi la palla.

Palla!

Sono loro, minchia!

- Davide! - Seguili a distanza. Avviso gli altri.

[segnale di linea libera]

[telefono] Abbiamo beccato moglie e figlio in via di Salvo.

Vagli incontro su via Cannatello, così li accerchiamo.

Okay.

Dirigetevi sul lungomare. Teniamo d'occhio le vie di fuga.

[segnale di linea libera]

Hanno svoltato su via Pastore, tra poco li vedi.

Sei proprio sicuro? Sì.

- Li hanno visti in faccia? - Non volete le buone notizie?

Sono spariti tra via di Salvo e via Pastore.

Si saranno infilati in una casa.

Via di Salvo e via Pastore.

- Sono solo tre isolati. - Tre minchia di isolati.

Ci verrà un'idea. Il primo a cui viene, chiama.

- Ci riaggiorniamo ogni due ore. - Ne mancano ancora sei per le 19,50.

- Concentrati, dài! - Arrivederci.

Che c'è, Enzo?

Questo.

Hai visto? Bravo, li hai imparati tutti e 39!

Ah, no... ne manca uno.

Ne manca uno. Questo.

Non l'hai mai fatto.

Come no? Concentrati. Guarda.

Non l'hai mai fatto.

Come no? Tutti i giorni!

- Non lo so. - Vieni qua. Vieni qua!

Non so che significa, Giovanni. Dimmelo tu.

Ti voglio bene, Enzi'.

Ricordatelo.

Giovanni...

[squilli di telefono]

Sì? Navarra, siamo qui.

- Che hai? - Veramente speravo in voi.

[suono di campane] [voce indistinta]

Non si sente niente!

Queste cazzo di campane!

Ho gli isolati sotto controllo, ma c'è il deserto.

- Spostati più in là. - Aspetta, mi sposto.

- Così lo becchiamo. - Mi sentite?

Con una fonte di rumore.

- Da spostare. - Sì.

- Un arrotino. - A quell'ora?

Un'ambulanza.

- Troppo ingombrante. - Una moto.

- Ci vorrebbe un fischio. - Un gelataio?

Una moto, porca puttana!

Con la marmitta bucata.

Quando il ritorno in cuffia è più forte, ci siamo.

- Non ci dici bravi? - No, accendo un cero a quella chiesa.

Dài, dài, dài.

[rombo di motore]

- Mi ricevi, Roosevelt? - Sì, ti sento.

[squilli di cellulare]

- Capo. - Noi ci siamo, e voi?

Un attimo e te lo dico.

- Siamo pronti, ragazzi? - [insieme] Sì!

Va bene, lo ammetto.

Ho bisogno di parlare, se no continuo a pensare...

e a fumare.

Se stasera non chiama?

Chiama e noi lo prendiamo.

Sì.

Se qualcuno ci guarda da lassù, stavolta lo prendiamo.

E quel qualcuno farà in modo che quel bastardo non si penta.

Ha ammazzato quel bambino e Falcone.

Ha sparso la sua merda nel mondo.

Non può avere sconti di pena o una cella più grande di questa stanza.

Io farò di tutto per farlo pentire e tu lo sai bene.

Cristo, Saverio. Ci ha rovinato la vita.

Carlo, tu ti fermi, ma io devo andare avanti.

Hai ragione.

Va bene, dài. Vieni da me, ho ordinato le pizze.

Tre pizze. Per te con le olive e la diavola per Navarra...

Minchia, l'abitudine... Vabbè, la sua ce la dividiamo.

Io vado a casa.

Giada?

- Stasera il mio posto è a casa. - E' giusto.

Vai da lei.

Però ascoltala.

Loro sanno di che cosa abbiamo bisogno.

Ti prometto che ci provo.

Che cos'è?

Il motivo per cui io e te abbiamo lottato tutti questi anni.

- Che cosa si sente? - Si sente quando entrano.

[rombo di motore]

[segnale di linea libera]

Santo, novità?

Un sacco di cose e tutte belle.

Ma chi? Pannoletti? Quel cornuto!

Come ti ha detto che erano? A me fanno schifo.

Sono le stesse dell'altra volta. Così mi ha detto.

Se le mangiasse lui! Mi prendo una malattia per farlo contento?

Che devo fare? Non ho capito.

Quello mi dice che ora ti ha fatto il piacere.

Non me ne frega niente.

Può venire a riprendersi tutto.

Se fa di testa sua, chiariamoci una volta per tutte.

Se non sai prendere la roba buona, è meglio che non fai certi affari.

Ti ha detto che non ci sono?

Non gli venissero strane idee, non è ora di perdere gli amici.

Ha messo lui in piedi l'affare, ha scelto lui i soci.

Lo so, lo so.

Non posso insegnargli a fare la bella vita.

[rombo di motore]

Non me ne frega niente.

[rombo di motore ] Gas! Gas! Ora!

Vaffanculo, con questa minchia di moto!

Santo, c'era una testa di cazzo con la moto.

[TV] Atteso il ministro per le celebrazioni

del quarto anniversario della strage di Capaci

tra tre giorni a Palermo.

Minchia, che gli ho fatto!

Soltanto lo spirito di servizio.

[voci non udibili]

Fermo! Polizia! Mani in alto!

Polizia! Fermi!

[Rosaria grida]

Giovanni!

Cammina, forza!

Dài, dài!

Rosaria! Il bambino!

Enzi'! Enzi', chi siamo?

Giovanni e Enzo Brusca!

Stai zitto, pezzo di merda!

- Chi siamo? - Giovanni e Enzo Brusca!

Giovanni e Enzo Brusca!

Cammina, forza!

Vai!

Forza!

[sirene]

[voci non udibili]

Una per me e una per Saverio. Pure Enzo.

Che cazzo, la penna non scrive!

Carlo, te la bevi tutta tu?

Ragazzi...

Lo sapevo.

E' fatta, amico mio.

Fermi! Fermi!

Oggi abbiamo tagliato l'ennesima testa dell'Idra

forse la peggiore.

Come nel '92 con Riina e nel '95 con Bagarella

lo Stato vince sul terrore.

Sull'iniquità, sul delirio, sulla prepotenza mafiosa.

- Prego. - Buonasera, benvenuti.

Ringrazio gli uomini della Mobile, tutti i miei ragazzi

che hanno lavorato senza orari, giorno e notte

fino a questo storico risultato.

Non te ne andare, Carlo. Non te ne puoi andare.

Sai che non puoi.

Carlo, non te ne andare.

Non te ne andare.

Io resto, Saverio. Resto.

Barone, com'è andata? Come siete arrivati a questo splendido finale?

Vorrei chiarire che questo non è un finale.

E' soltanto l'inizio.

[voci sovrapposte]

Sovrintendente!

Sovrintendente!

Voglio parlare con il mio avvocato.

[segnale di linea libera]

Saverio, ci siamo.

Ha deciso di pentirsi.

[cigolio del letto]

And now you give him a cell bigger than mine?