Cacciatore - The Hunter (2018–…): Season 2, Episode 8 - Un Tesoro - full transcript

Saverio, Francesca and Carlo join their forces to put their hands on Bernardo Provenzano and Pietro Aglieri, without warning their superiors.

Handcuffs.

Where we are?

Safe, Brusca.

Very safe.

Where are the lawyers?

We warned them, they preferred not to come.

Maybe it's too early.

Sit down.

We are here for a comparison

between people who made conflicting statements.

Enzo ... let's start with her.



Murder Giusto Giammona.

Lionheart. January 28, 1995.

To shoot were ...

Monticciolo and Vincenzo Chiodo.

It's not true.

I was with Vito Vitale.

What the fuck ... Enzi '...

Maybe you don't remember well.

Enzo, confirm?

I confirm.

Andiamo avanti.

Omicidio Di Caro.

Giugno 1995.

- A strangolarlo è stato Giovanni Riina. - Enzo!



C'eravamo io, mio fratello...

- Enzo! - Vito Vitale, Nino Mangano.

Ancora con questi segni, Brusca?

Suo fratello ha deciso di non seguire la sua versione.

Enzo... Enzo, guardami.

Te lo ricordi? Chi siamo, Enzo?

Chi siamo?

Io sono Enzo Salvatore Brusca

e da oggi smetto di darti ragione, di abbassare la testa.

Decidi tu se essere ancora mio fratello.

E' finita, Giovanni.

E' finita.

Un avviso di garanzia per calunnia. Ha 24 ore per dire tutta la verità.

Ci rifletta bene.

Fuori dal programma di protezione la detenzione è brutta.

Il 41 bis a vita.

Faccia la scelta giusta.

Abbiamo finito?

Lei sicuramente sì.

Enzi'! Enzi'!

Ogni pietra un granchio!

Ogni pietra un granchio, guarda!

Enzi'!

Ogni pietra un granchio, Enzi'!

Ogni pietra un granchio!

Enzi'! Enzi'!

[colpi sulla grata]

[canzone in inglese in sottofondo]

[voce indistinta]

- Ti torna tutto, Carlo? - Sì.

Questo è il problema.

Gli torna perché lo sapevamo già, prima che lei incasinasse tutto.

E' il momento delle cose nuove, che non sappiamo.

Brusca...

lei ha ucciso più di 150 persone.

Magistrati, poliziotti...

Una donna incinta.

Un bambino di 15 anni.

Quante volte ci siamo visti? Otto, dieci?

Sinceramente, ogni volta per starle davanti senza vomitare

mi devo sforzare...

Va bene, dottore.

Ogni pietra un granchio.

Come?

Da ora... ogni parola...

la verità.

Ogni parola un tesoro.

Io non vedo tesori.

- I granchi vanno all'indietro. - I gamberi.

I granchi di lato.

Sta di fatto che io voglio andare avanti.

Vuole la protezione o no?

Le tariffe sono state aggiornate: il prezzo è più alto.

Magari Vitale.

- Magari Aglieri. - Magari Provenzano.

Allora... dovete sapere che Provenzano è malato.

Quello che gli fa la spesa lo chiamano 'U Gorilla.

Non conosco il nome vero e non l'ho mai visto.

Minchia, 'U Gorilla.

- Ti rendi conto? - Sì, calmati.

- Il vivandiere di Provenzano! - Per ora è un soprannome.

Ti pare poco?

- No, non mi pare poco. - Appunto!

- Ma è da verificare. - Verifichiamo subito

con Francesca e il suo lavoro: nomi, luoghi, date, un ben di Dio!

Li condividiamo con i colleghi della DDA, che faranno lo stesso

ed entriamo dritti in partita su Provenzano.

No...

Lo facciamo io e te. Soli. Niente colleghi, niente Elia.

Ma che dici?

Hanno già avuto in mano il materiale di Francesca

e non ci hanno creduto.

I ROS, Elia... ci rallenterebbero.

- Tu ti fidi di lei? - Assolutamente.

In questo mondo ci entriamo a modo nostro.

Solo così prendiamo Provenzano.

- Quanto ci è costato arrivare fino a qui? - Assai!

Brusca si prenderà 30 anni o forse meno.

Ma noi andiamo avanti.

- Perché ce lo meritiamo. - No...

Perché ne abbiamo bisogno.

Va bene.

- Chiamo Francesca. Stanotte da lei? - Okay.

Io sento Navarra.

Finiamo male.

No, finiamo che vinciamo.

Brusca l'ha sentito chiamare 'U Gorilla una volta

quando era con Palazzolo.

La moglie di Iacono mi ha parlato di Ugo Santoro.

Grosso e nero, come un gorilla.

E' vicino a Pino Lipari

ma litigava troppo con Benedetto Spera per essere lui.

- Allora no. - Aggiungi anche Santi Licata

Stanfa Nicasio e Ugo Radica.

In fondo sono tutti imparentati con gli Scinna.

Sì.

- Brava. - Dovevate leggere insieme le agende.

Voi li conoscete, noi li prendiamo.

Da questa lista vengono fuori almeno 20 nomi legati a Provenzano

che potrebbero essere il Gorilla.

Li ascoltiamo tutti.

Più di 20 intercettati, H24, fanno più di 60 uomini al giorno.

Per un'indagine che non vogliamo che esista?

- Sì. - Esatto.

Se succede qualcosa...

- Me l'accollo io. - No, io.

Con tutti i casini che ti sei accollato negli anni

hai tutti gli occhi addosso in Procura. Io sono candido.

Va bene, sono più candido.

- Senza baffi starebbe malissimo, vero? - Che c'entrano i baffi?

I baffi aiutano, credimi.

Grazie.

Grazie di essere qui.

Vorrei avervi incontrato prima.

Vabbè, adesso...

Non tagliarli se non vuoi.

No, perché? E' la promessa.

Quando lascio il Pool, li taglio.

A te piaccio senza, come al matrimonio.

Infatti, tu non ti piaci senza.

Se ce l'hai con me perché queste sere ho fatto tardi

e ho saltato qualche cena...

Io mi sto organizzando.

Ma siamo a un punto...

Per chiudere ci vorrebbe una vita, ma io mi sto organizzando.

Tu hai una vita, Carlo.

Forse hai solo deciso che non è con noi.

Tu non sei alla fine della carriera, sei all'inizio.

- Hai lo stesso sguardo. - Perché dici così?

Ti ho chiesto un mese per organizzarmi.

Perché non due, tre, quattro?

Non mi serve tutto quel tempo.

Mi basta solo un mese, te lo giuro, e poi ti prometto...

Non promettere, Carlo. Per favore.

- Non volevo ferirti. - Allora smettila di mentire.

Quando menti mi ferisci.

Questo non è l'uomo che ho sposato.

[porta che si chiude]

Giovanni Brusca è un pentito, Giusy. Ora è un pentito vero.

Per me è morto.

Allora sai quello che devi fare, Vitu'.

Sei il capo.

Mi ci gioco le palle che è il nostro Gorilla.

Ti aspetto da me. D'accordo.

Abbiamo un'identità, Carlo.

Porca puttana!

- Chi va da Navarra? - Tu.

- Io? Sicuro? - Sì.

Tanto mi avresti tenuto la giacca. Quest'udienza era già mia.

Ti chiamo tra due ore. Dài!

- Dài! - Andiamo.

Buongiorno.

- Buongiorno. - Buongiorno.

- [insieme] Buongiorno. - Buongiorno.

Buongiorno, signor Bagarella.

All'anagrafe Tito Lampredonia. Piccolo e biondo.

Perché lo chiamino il Gorilla resta un mistero, ma è lui.

- Buongiorno. - Salve.

- Salve. - Salve.

Un vivandiere perfetto. Incensurato, col motorino e una faccia anonima.

Vieni.

Chiudi.

Ho distaccato quattro unità e 20 uomini all'oscuro di tutto.

Non so che cosa gli dirò.

- Questo resti tra noi. - Dove vai?

Fidati, Barone.

Sembra "Il nome della rosa".

- Serviva un posto tranquillo. - Sì, però...

Salve.

- Comodi. - Salve.

- Vuoi sentire la novità? - Certo.

Dice che domani devi farti il bagno freddo con le pinnule.

Pinnule.

Medicine.

Brusca e Iacono hanno detto che Provenzano è malato.

Aspetta.

Gorilla, domani a Montemaggiore viene proprio iddu a prenderle.

- Iddu? - Non so se iddu è lui

ma se è lui, è una grossa botta di culo.

Brusca e Provenzano in quattro mesi!

Io capo della Polizia e tu ministro di Giustizia?

Da domani ci penso!

Complimenti, ottimo lavoro.

- Bravi, ragazzi. - Grande, Diego.

[squilli di telefono] Lagoglio.

Prepara le tue cose. Stavolta ci siamo davvero.

Vedi che hai fatto bene a restare? Domani lo prendiamo, Carlo.

Nuova corsa.

Nuovo mondo.

Nuova vita.

Benvenuta tra noi.

E vecchie promesse.

[porta che si apre]

Ehi.

Ehi. Come va?

Bene, bene.

Tutto si compone. C'è l'energia giusta.

- Tu che fai? - Ho quasi finito, ti raggiungo.

Sì.

Forse domani prendo Bernardo Provenzano.

Dove sei, Carlo?

Dove minchia sei, Carlo? Dove minchia sei?

Stai bene, però.

Sei ringiovanito.

Saranno almeno 30 anni che...

Saverio...

Vigliacco di un cacanidu! Saverio!

Sono io! Sto di merda senza baffi.

Saverio! Oh!

Non adesso, Carlo. Porca puttana, non adesso.

Mi dispiace, avevi ragione.

Avevo la data di scadenza stampata sul culo: è oggi.

Ci ho pensato tutta la notte.

Se entro in questa storia con te, io non ne esco più. E' troppo.

E Provenzano?

- Non mi interessa. - Non è vero.

Non è vero, e Teresa capirebbe.

Che c'è? Sei stanco?

No, non sono stanco.

Anzi, tutto l'opposto.

Non è neanche per Teresa.

Lo faccio per me.

Negli ultimi 30 anni ho dimenticato che sono io che ho bisogno di loro.

Torno dalla mia famiglia.

Sai perché posso farlo?

Perché ora qua ci sei tu.

Save'...

E' vero che posso andarmene?

Vai, Carlo. Vai.

Vai.

Vado da Elia, dopo ripasso.

Non tornare.

Oggi no.

[voci non udibili]

Comodo.

- Solo noi, dottore? - Solo noi.

Navarra, sono Barone. 'U Gorilla?

Agganciato. Siamo in direzione Montemaggiore.

Le altre unità sono in posizione.

Non ci resta che seguirlo e aspettare.

Godiamoci il viaggio.

Spera che ci porti a destinazione senza problemi.

"Stasera mi sento cattivo, incazzato e stanco."

Davvero? Anche tu citi Clint?

Chi?

Dài, era "Gunny". Il film preferito del mio ex.

- Siete tutti uguali. - Mai visto.

Fammi capire. Sei "uno che piscia filo spinato e caga proiettili?

Uno che mangia filo spinato, piscia napalm

e mette una palla nel culo di una pulce a 200 metri."

Se devi citarlo, fallo bene.

- Capo. - Cazzo, il punto non è questo.

Dove sta andando?

Rallenta. Spegni i fari.

Quella porta a un casale, forse deve fare tappa.

Se ci infiliamo lì dentro, ci becca subito.

Cazzo! C'è una macchina, siamo in mezzo!

Infilati qua dietro.

Forza, forza!

Dove siete?

Via Lipari, 32o chilometro, mi pare.

- Sta rallentando. Che succede?

Silenzio, radio. Porca troia!

Se è lui? Se è Provenzano?

Ti prego, ti prego, ti prego.

- Dove vai? - Vediamo dove va.

[stridio di gomme ] Tornano indietro, state pronti.

Ci hanno beccato.

Pronti, signori?

Anche dietro!

Cazzo, fuori tutti!

Giù! Giù le armi!

- Polizia! - Squadra Mobile!

Carabinieri del ROS!

Provenzano non è di tua competenza! Che pensavi di fare?

E' mia la responsabilità di aver seguito un'indicazione di Brusca.

Un mio pentito, di mia competenza.

Hai dimenticato che cosa facciamo qui dentro.

Non sforiamo dentro le indagini di altri, ma scambiamo informazioni.

Due forze di Polizia una contro l'altra. Poteva scapparci il morto!

Tu giochi da solo e ti trascini chiunque sia così pazzo da seguirti.

Pensi di essere il migliore? Seguiamo il Gorilla da tre mesi!

Tre mesi! E tu ci hai bruciato.

Tre mesi? E che hai combinato con i ROS in tre mesi?

Scusi?

Che avete scoperto in tre mesi? Io in tre mesi chiudo le indagini.

Come mai in DDA non ho mai sentito parlare del Gorilla?

- Che cazzo fai, attacchi tu ora? - I magistrati condividono.

Noi del ROS svolgiamo indagini, sappiamo noi quando collettivizzare.

Siamo qui per condividere, giusto? Allora condividiamo.

Brusca ha indicato altri fiancheggiatori di Provenzano.

Però ci lavora Navarra, perché Brusca è in quota Polizia.

Ne sarei lieto. Non è una guerra tra forze dell'ordine.

- Prego, dica. - "Verbale del 5 ottobre.

Brusca dice di non sapere dove si trovi Provenzano

ma indica come possibili fiancheggiatori

Salvo Toscanelli della Guadagna." Si può intercettare?

Non c'è bisogno, è già un confidente del ROS.

"Andrea Tuminelli di Belmonte."

Ci stiamo lavorando noi.

"Santi Licata da Montemaggiore Belsito."

Stiamo dietro anche a lui.

Don Paolino Mosca di Prizzi.

- Gli stiamo dietro. - Andate a fare in culo!

- Vaffanculo, a tutti! - Adesso basta! Vieni con me.

Ma che cazzo fai?

Loro stanno già lavorando su quei nomi e ti arrabbi?

Andrea... sai chi è Don Paolino Mosca?

Nessuno! Me lo sono inventato!

Ti rendi conto di quello che succede qui?

Serradifalco, Iacono ammazzato...

Loro non vogliono che altri lavorino su Provenzano!

Tu sei impazzito, non sei lucido.

O forse lo sono troppo, per stare qui a vederti dormire.

Svegliati, cazzo! Perciò non ti abbiamo detto niente.

Che cazzo dici? Io ti ho sempre parato il culo!

Pensavi che ti avrei tradito, che ti avrei fermato?

Tradito no, fermato sì.

Sei una delusione, Barone. Sul serio.

Non hai capito niente di me

che cosa faccio per voi ogni momento.

Mettici un giorno, un mese, un anno per riprenderti, non importa.

Per un po' io non voglio più vedere la tua faccia qui dentro. Sparisci.

Vai!

[segnale di linea libera]

Che fai oggi, Leonardo?

In che senso, dottore? Mi dica lei.

Voglio conoscere la tua fidanzata. E' una buona idea, no?

Andiamo fuori o venite da noi. Io, Giada, tu e lei.

Sì, mi sembra una buona idea.

- La chiamo... - Ma Giada non mi risponde.

Non so dov'è.

Perché non mi risponde?

Né a casa né al cellulare. Non mi risponde.

Chiama Lombardo, fatti dire dov'è.

[voci non udibili]

- Si è tolto? - No, è ancora lì.

Voglio tenerlo il più possibile.

Insomma... passa in mezzo a tutti, si ferma davanti a lui

e fa: "Conosce Caramagna Marco?"

E lui, con la sua faccia di culo, fa: "No, prof, mai visto."

Non avevo studiato un cazzo, che dovevo fare?

Certo.

[sirene ] Scusate.

State indietro.

Signori, per cortesia, state indietro.

Che ci fai qui?

Sei bellissima.

Non mi rispondevi, Giada. Volevo stare con te.

Sono con loro, Saverio.

Sono i miei compagni di università, li ho incontrati qua.

Preferisci restare qui?

Va bene, restiamo.

Mi farà bene.

Ho avuto una giornata di merda.

Ho fatto un casino e non so se si risolve.

Me li presenti?

Scusami, ma...

io intendevo da sola.

Ti raggiungo a casa.

Ci vediamo dopo.

Andiamo.

[porta che si apre]

Da quanto tempo non ridiamo io e te?

Te lo dico io.

Dall'arresto dei Brusca.

Che hai fatto tutto questo tempo?

Hai fatto finta di niente.

Avevo paura.

Non so più come rimediare.

Magari posso andare da quello psicologo.

- Magari posso... - Potresti prendere una mongolfiera...

portarmi fino in cielo

farmi trovare il mio nome scritto con le nuvole...

per poi tornare sottoterra.

Sono stanca.

Sono stanca, Saverio.

Io ho bisogno di te.

Io ho bisogno di me...

o non ne rimarrà niente.

Non lasciarmi.

Non adesso.

Adesso non ce la faccio.

Io non so nemmeno da dove iniziare senza di te.

Nemmeno io lo sapevo.

Non sarà così facile.

Mai stesse strade, mai stessi orari.

Barone non è un tipo abitudinario.

Prima o poi quel cornuto si ferma.

Tutti si fermano, Carmine.

Andiamo.

Dicono che Vitale si sta armando. Ha deciso di fare di testa sua.

Abbiamo avuto fin troppa pazienza.

Non farti il sangue amaro, Pietro mio.

Ora però levamelo dai coglioni per sempre.

Finalmente!

Finalmente che cosa?

- Ti aspetto da tre giorni. - Perché?

Rivoglio la mia pistola.

Per fare che cosa?

Devo uccidere uno.

- Devi uccidere uno? - Sì.

Se non sono indiscreto, chi?

Non ha importanza, è un pezzo di merda, non vale niente.

Oh! La pistola!

Ooh!

Fermati.

Fammi capire... Tu sei affezionato alla pistola o aspettavi me?

Eh?

Nella speranza che ti chiedessi quello che ti ho chiesto?

Ah... Allora rispondi a tono alle domande. Chi?

- Mio padre. - Complimenti. Perché?

E' uno stronzo, è lui che mi picchia.

- Perché? - E' un comunista di merda.

La prossima volta che rubo qualcosa, chiama la Polizia.

Così giovane e già così patetico?

Meno male che ho preso la pistola, altrimenti eri già in carcere.

Ora ti dico una cosa.

Anche io ho uno che mi dà fastidio, ma ammazzarlo è l'ultima cosa.

- Sai perché? - No.

Io risolvo queste faccende in un altro modo.

Gli creo un nemico. Un nemico grande e forte.

Poi basta, aspetto che si scannino tra loro per sopravvivere.

Aspetta.

Io non so come si fa questa cosa.

Io posso insegnarti.

Ma tu sei pronto...

per il sacrificio?

Tu sei pronto...

a consegnare un messaggio di guerra?

Perché ti sei chiuso dentro, Renato? Che minchia fai?

Niente, papà. Non sto facendo niente.

Mi dispiace.

Mi dispiace non essere stato attento.

- Aspetti. - Che succede?

Di non avere capito. - Torniamo dentro.

Risucchiato dal mio buio.

Accecato dall'egoismo e dalla rabbia che mi porto dentro.

[campanello]

Sì... Sì.

Stanno salendo. Aspetti qua.

- Fammi mettere alla porta! - Non c'è bisogno, dottore.

Va bene, aspetto qua.

Scusami, scusami.

Scusa.

Mi dispiace di averlo realizzato solo nell'impotenza.

Come una lucida epifania di ciò che sarebbe successo.

Hai un modo tutto tuo per risolvere le cose.

Ho mandato un messaggio, ho sparso la voce

e mi sono assicurato che arrivi agli sbirri.

Ora tutti sanno che devono preoccuparsi di Vitale.

Adesso, Renato, se vuoi...

puoi parlarmi di tuo padre.

- Volevi vedermi? - Sì. Prego, accomodati.

Ho avviato per te la procedura di protezione.

Era inevitabile dopo quello che è successo.

Andrea...

Chi si libera dei proiettili non intende usarli.

In questi anni sono arrivate centinaia di minacce.

Non ci sono solo i proiettili, ma due intercettazioni attendibili.

Confermano un possibile attentato contro di te.

Sei nel mirino di Vitale.

Ci sto lavorando. Lasciami un po' di margine.

Non capisci.

Starai in un luogo di massima sicurezza. Fine della libertà.

Da adesso non puoi neanche più avvicinarti a una finestra.

Questi sono i miei provvedimenti.

Per ciò che hai causato, non sei più il procuratore

per San Giuseppe Jato, Brancaccio, Bagheria e Corleone.

Ti stai accanendo! Obbligami pure a smettere di fumare!

Buona idea.

- Perché mi butti addosso questa merda? - E' la condizione ideale!

Ideale? Per che cosa?

Per arrivare dove non siamo ancora arrivati.

A Provenzano, a Pietro Aglieri.

Saverio...

Agirai da solo, in segreto. Solo tu saprai quello che fai.

Se ti fidi di qualcuno, è il momento giusto per chiamarlo.

Ti fingerai un PM ridimensionato, che ha paura di morire, vola basso

cammina rasente i muri, non rilascia interviste.

Un'ombra, che si accontenta di bassa macelleria.

Ce la fai a essere quello che non sei?

Sì, Andrea, ce la faccio.

Non rispondermi subito.

Pensaci e pensaci bene.

Papà!

Hai visto? Ce l'ho fatta a venirti a prendere.

- Verrò tutti i giorni. - Beh, tutti i giorni...

Vieni subito qua ad abbracciare papà.

Non potevo metterle in pericolo.

Non potevo chiedergli di pagare il prezzo che io ero disposto a pagare.

Il 23 ottobre 1996...

ho avuto paura.

Mi si è spezzato il cuore.

E sono morto.

Per combattere un'altra guerra.

Una guerra per cui non ero pronto.

Una guerra di cui sapevo troppo poco.

Scura, di alleanze, di intrighi veri o presunti.

Avida di sangue.

Ex cacanidu.

Ex kamikaze.

Ex PM di punta della Procura.

Ex marito.

To defend the only promise I ever managed to keep ...

[creaking of the bed]

Take them all.