Cacciatore - The Hunter (2018–…): Season 2, Episode 5 - Non me ne sono mai andato - full transcript

Carlo and Saverio start a head to head challenge to locate Brusca, while their lives keep falling apart. In the meantime, Enzo tries to get away from Giovanni's manipulative manners.

["Kalimba de luna" by Tony Esposito]

Goal! Goal!

There are four of them, Giovanni.

- Fucking! You taxied. - Yes, oh well, score.

I put the point to myself, so you finish rolling.

Mark, mark.

Now see how I recover you.

["Kalimba de luna" by Tony Esposito from stereo]

["Kalimba de luna" by Tony Esposito]

Did that guy see Brusca and don't you tell me anything?

We can't trust! Francesca, why did you tell her?



Because you don't believe me! And you put Baron against me?

Enough, I've listened too much! Why don't you listen to it?

Oh, Carlo. Welcome, please.

- You tell her? - Yet?

Yes, again. I'll tell you.

They saw Brusca and Aglieri going from Provenzano.

- Everyone was there and we didn't know! - Not reliable news!

Abbiamo passato la notte su questa cazzata. Basta!

- Ricominciamo da capo? - Sì, non sto capendo niente.

Non ti ci mettere. Basta! Lagoglio, torna al tuo lavoro.

Voi due, tornate al vostro. Non voglio sentire un'altra parola!

Saverio.

Andrea, fammi capire...

Parliamo di Brusca.



Non c'è niente da capire.

L'infiltrato è un informatore dei ROS, è inattendibile.

Appresso a Francesca ho fatto una figura di merda.

Se ti fidi di me, restane fuori.

Ti fidi di me?

Certo.

Fai ragionare Barone e concentratevi su Cucuzza.

Penso di avere finalmente una pista buona.

Un prestanome, Giovanni Zerbo.

Zerbo, sì, me ne ha parlato Barone.

So che gli state dietro e speriamo bene.

Dovevi per forza dirglielo? - Aspetta!

Non c'è niente da dire, hai parlato abbastanza.

Se Elia mi nasconde roba su Brusca, devo saperlo.

Era una cosa tra noi, tra me e te, e tu mi hai sputtanato.

E' vero ciò che dicono: sei una testa di cazzo. Errore mio.

Spostati.

- Recuperiamola, lì c'è una miniera. - Stiamo già dietro a Zerbo?

Certo, ho avvisato Navarra.

Dovrebbe già averlo agganciato. Hai avuto un'ottima idea.

Che c'è?

Ti dà fastidio?

Io cerco di ottimizzare il tempo, è l'unica cosa che abbiamo.

Dobbiamo fare in fretta. Amunì, alla Mobile.

Con la tua "terra bruciata" hai fatto un casino.

Abbiamo fatto. C'eri anche tu, giusto?

Quando non sei d'accordo, parla.

Aveva ragione.

[voci del mercato]

Avevo bruciato il regno di Brusca

ma insieme al fumo erano volate via anche le sue tracce.

Poi, però, dalle ceneri qualcosa era comparso.

Un viddano da quattro soldi che per me valeva oro.

Giovanni Zerbo...

l'unico filo che poteva rimettermi sulle tracce di Brusca.

Un filo che per nessuna ragione si doveva spezzare.

[colpi sulla porta]

Giovanni, entra.

- Vi ritiro le lenzuola? - Ritirale.

- Fermo, Cucuzza! Polizia! - Fermo! Mani sul tavolo!

Vieni con noi.

Vede, Cucuzza, è un po' come quel giaccone.

Lei ha detto che aveva freddo e ora si sente meglio.

Non so se lei merita la protezione dello Stato

con gli omicidi, il traffico di droga e tutto il resto...

ma siamo disposti a dargliela.

Ovviamente in cambio di informazioni su Giovanni Brusca.

E lei non avrà più freddo.

Questi sono numeri crittografati. Numeri di telefono, giusto?

Giusto? C'è anche quello di Brusca.

Ci dia quel numero. Terremo il segreto del suo pentimento.

Diremo che ci siamo arrivati da soli.

Perché noi ci arriviamo comunque da soli.

A quel punto lei non ci servirà più, non avrà nulla da offrirci.

Io non ci credo che non ti interessa l'informatore di Francesca.

Brusca, Aglieri... Provenzano!

Se è vero, li prendiamo tutti e tu mantieni entrambe le promesse.

Vado da lei, vieni?

- No. - Perché?

Non perdo tempo con uno che è stato già spremuto

da altre forze dell'ordine, altri colleghi e altri mafiosi.

- Uno che deve accontentare tutti. - Come vuoi.

Decifriamo l'agendina. Lavoriamo su questa.

Anche su quella. Anche su quella, Carlo. Anche!

[fischio]

Giovanni, dici che mi allarga?

Stai bene, non dire minchiate. Sei pure dimagrito.

Oggi inizia il nostro piano e per festeggiare...

- Ma questo è il tuo. - Ora è il tuo.

Minchia! Ho paura di romperlo.

E tu non lo rompere.

- Andiamo, è tardi. - Minchia, è di lusso!

- Come va? - Gli sposi sono pronti.

Antonietta, prendi l'album.

Buongiorno e viva gli sposi.

Li ho fatti tornare tutti.

Sì. Scegliamo quelle giuste.

- Vieni qua, Alfredo. - Rifacciamo questa e questa.

- Questa. - Questa.

- Non ti piace questa? - Sì.

Facciamo questa adesso. Dài, Alfredo, vieni qua.

La sposa, prego.

Signora. Tieni, Alfredo.

Angelino, qui.

Qui la signora, vicino ad Angelino.

Così. Al contrario, al contrario.

Allegri, è un matrimonio! Il papà.

A posto. Alfredo, devi farla uguale.

Però con noi.

Amunì.

Fanne di più, perché una si brucia, una viene sfocata.

Contento? Da oggi al tuo matrimonio c'eravamo pure noi.

Ricordatelo per tutta la vita.

- Sempre a disposizione. - Bravo.

[squilli di cellulare]

Adesso una tutti insieme con Vito che balla con la sposa.

- Signora... - Dimmi.

Minchia! Ma quando?

Che c'è?

- Hanno preso Cucuzza. - Andiamo.

Così ci siamo tolti dieci anni di carcere.

Bella pensata.

In culo a 'U Tedesco e alle sue minchiate.

Con questa confusione, non è meglio se mi dici dove siete?

E' meglio che tu non sai dove siamo e noi non sappiamo dove sei.

Mi mancate.

Per qualsiasi cosa senti il macellaio.

E con Cucuzza? Siamo sicuri che non parla?

Gli ho sistemato la famiglia per generazioni. Lui non si pente.

Fammelo incontrare. Tu hai un problema di credibilità.

Passami l'informatore e lo interrogo io.

Certo, così lo stritoli. Non ci penso proprio.

Senza di me sei al punto zero, Lagoglio.

Barone, anche tu sei al punto zero, senza di me.

Salga in macchina, dottore.

Mi passi l'acqua, per favore?

Voglio parlare con la madre di Giulia.

- Perché? - Perché sì.

Senti... oggi l'hai visto? Come sta?

Oggi... ci siamo solo incrociati.

E' un momento un po' concitato.

E' il primo giorno che non chiama.

Lo farà domani, ne sono sicuro.

Ce lo racconta domani. - Davvero?

- Non scherzare. - Ma ti pare!

Dice che gli alieni l'hanno rapita e se li ricorda.

Le hanno fatto un'intervista e io le ho scritto.

Mi ha promesso che viene.

No, non ci posso credere. Davvero?

Non esiste che non vieni! Mi fai fare una figura di merda.

Ci vengo, sei pazza? Certo che vengo.

Non come la settimana scorsa.

Di' al tuo capo che non ci sei. Non voglio scuse.

Pensi che non riesco a dirglielo?

Io penso che, se vuoi, riesci a fare tutto, Enzo.

Anche smettere di fare un lavoro che non ti piace più.

Chi ha detto che l'idraulico non mi piace?

Ma dài, si vede. Non sorridi mai quando ne parli.

Io voglio vederti sorridere.

[musica dallo stereo]

Senti?

[alza il volume]

["Be young, be foolish, be happy" dei Tams]

Andiamo, dài!

- Non mi va di ballare, dài. - Dài.

Soprannomi, ma soprattutto stringhe di lettere.

Prego. Procuratore Carlo Mazza e Diego Navarra, capo della Mobile.

Vi presento Cantone, cattedra di Matematica.

Salve.

Antoniazzi, Statistica. Gabbionate, linguista.

E Fronterrè... enigmista.

- Direi così. - Buongiorno.

Se siamo d'accordo, prima espongo e poi fate le vostre considerazioni.

Soprannomi, ma soprattutto stringhe di lettere.

Con buon margine di sicurezza, pensiamo siano numeri di telefono.

Criptati, naturalmente. Prego.

Dovete decifrare il codice che corrisponde a una parola

a una frase compiuta.

Domande?

Quando riceveremo il materiale per lavorarci?

Questo è il materiale, ci state già lavorando.

Da qui non esce niente e nessuno.

Di sopra ci sono dei letti per chi vuole riposare.

Altre domande?

Quali letti? Io ho una famiglia, un lavoro.

Anche i miei colleghi.

Professore, lei è al lavoro, per conto dello Stato

che le chiede aiuto per salvare delle vite.

Prima troverete il codice, prima andrete a casa.

L è uguale a zero.

Come?

Iniziano per L. Se sono numeri di telefono

sarà il prefisso, no?

Siamo già a buon punto.

- Buon lavoro, signori. - [insieme] Grazie.

Anch'io avevo capito che L era uguale a zero.

Ci saremmo riusciti. Alla fine sono mafiosi.

Sì, è vero, ma quando? In poche ore loro trovano tutto.

Possiamo aspettare o andarcene se abbiamo da fare.

Io ho da fare.

L'1 è per forza una vocale.

I numeri di cellulare sono più lunghi e iniziano per 03...

D'accordo, arrivederci.

- Arrivederci, arrivederci. - Già fatto?

Non ho scoperto molto sulla Lagoglio.

Ha denunciato il suo capo allo SCO, che era suo marito.

Si sbagliava e il caso è stato archiviato.

- Ti piace spacciarti per me? - Per niente.

Ancor meno quando lei lo scoprirà. Mi sembra una con le palle quadrate.

Anche noi ce le abbiamo quadrate.

[risate]

Ora come fai a liberarti? Fammi vedere.

- Zio, aiutami! - Chiami lo zio?

Zio, aiutami!

- Ora ti difendo io. - Sì.

- Giovanni. - Servono tute e guanti.

- Ce la fai per stasera? - Perché?

'U Pastore ci apre il pozzo. Abbiamo da fare.

Io non ci sono.

Se vuoi che mi tengo libero, avvertimi prima.

Scherzi, Enzi'? Ma quando mai?

Capisci quello che stiamo facendo? Non farmi incazzare.

- Quei corpi vanno spostati stasera. - Devi avvertirmi prima.

Ti avverto ora, per stasera e per venerdì.

Devi farti l'appendicite.

Che cosa?

Ricordi i documenti falsi che ti ho fatto per l'alibi?

- L'operazione di appendicite. - Sì.

Devi fartela, si deve vedere la cicatrice.

Chi cazzo la deve vedere?

Dici che ci prendono?

Che questo alibi non è per fottere i pentiti e Provenzano

ma è perché finiamo dentro? Rispondi! E' questo il piano?

Non dico che ci prendono, ma se succede...

Se succede, devono vedere la cicatrice.

Vaffanculo, Giovanni! Vaffanculo!

Hai detto che non ci avrebbero preso mai!

- "Gli imprendibili", hai detto. Col cazzo! - Ma sei pazzo?

La forza nostra è questa.

Papà, Riina, Bagarella, tutti in carcere, al 41 bis, come animali.

Sai perché?

Perché quello che ho in testa io, loro non l'avevano mai pensato.

Puoi fottere lo Stato anche da dentro.

Io ti faccio entrare nei libri di storia.

Fidati di me.

Prendi queste fino a venerdì.

Trova guanti e tute.

> Daviduccio, vieni qua.

[risate, voci indistinte]

Dài!

Fai pezzi piccoli.

Mi dispiace di non essere venuto...

ma non è colpa mia.

Me l'avevi promesso. Non volevo neanche risponderti.

Lo so. Scusa, Maria.

Mi racconti lo stesso quello che vi ha detto?

Ti prego, dalla voce tua è più bello.

Dice che ha preso la luce

una notte come questa.

Niente dolore, niente ansia, niente paura.

In culo ad Aglieri!

E loro com'erano?

Erano belli, non facevano paura.

Erano grigio e luce.

Grigio e luce? Così ha detto?

- Così. - E' strano.

Non so che vuol dire.

Figurati io! Sei tu l'esperto.

Se venivi, capivi se mentiva. Non lo so.

No, secondo me no.

Secondo me... ha detto la verità.

- Abbiamo risolto. - Non ci avvisate?

L'abbiamo detto al vostro capo.

Che fantasia del cazzo! Non si smentiscono mai.

- Adesso? - Troviamo i numeri di telefono.

- Poi controlliamo le utenze. - Quindi? Che aspettate?

- Tu quanti? - Io 37.

Siamo a... 183 in tutto.

Dài, dài. C'è anche il numero di Brusca tra questi.

Mettiamoli tutti in fila e lavoriamo sui soprannomi

poi decidiamo su quale puntare.

Oppure li intercettiamo. Tutti.

In diretta e contemporaneamente.

Abbiamo fretta, abbiamo fame, abbiamo i numeri. Che problema c'è?

Le postazioni, le autorizzazioni, gli uomini

e un'idea precisa di quello che cerchiamo.

- Una trentina di postazioni. Ci penso io. - Come no.

- A sputtanare il budget di un anno. - Ma tu da che parte stai?

Mi hai detto di parlare se non sono d'accordo

e io non sono d'accordo.

Vieni con me da Elia per ottenere i provvedimenti che ci servono.

Da lui o dal ministro in persona.

Lavoriamo sulle utenze anomale e poi ci riaggiorniamo.

Carlo, tu vuoi prendere Brusca?

Secondo me no, così ti fai altri mesi di Procura.

Complimenti, Saverio.

Riesci a mettere in imbarazzo tutti.

Sei un picciriddu viziato. Fermati a ragionare ogni tanto.

Non posso permettermi il tempo di ragionare... non ci riesco.

Ma tu non sei incazzato? Tira fuori i coglioni!

Di quale coglioni parli?

Quelli per vivere questo schifo

e tornare ogni sera a casa dalle nostre famiglie?

I coglioni per consolare tua moglie e cullare tua figlia?

L'ho fatta addormentare io ieri sera.

Parli di questi coglioni?

O di quelli per vedere uno psicologo e affrontare i tuoi problemi?

Io non vengo a piagnucolare dal capo per fare un'altra figura di merda.

Scommettiamo?

Sì, scommettiamo.

Su chi arriva prima a Brusca.

Com'era, Giovanni? "Comandare è meglio che fottere"?

Guarda che terreno gli avevo dato a quel cornuto di Monticciolo.

Oggi gli regaliamo anche qualche omicidio.

'Fanculo pure a lui.

- Mi sembra uno spreco. - E' un investimento.

- Investimento? - Sì.

Per che cosa? La galera?

- Il 41 bis? - Ancora?

Quando uno pensa di essere preso, l'hanno già preso.

Stiamo già in carcere.

Ma che minchia dici?

- Vado in macchina. - Il carcere...

Ma quale carcere!

Puoi avere tutto!

- Sì, sì. - 'Sta minchia!

Vuoi ostriche, champagne?

Il caviale?

Puoi avere tutto.

A proposito...

Là faceva freddo, nonna. Ti sposto.

[squilli di cellulare]

Le salsicce?

- Sono arrivate. - Quelle buone?

- Quelle con la pelle che frigge? - Esatto, proprio quelle.

Enzi', dammi una mano!

Vaffanculo.

[voci indistinte]

- Buonasera. - Buonasera, dottore.

Buonasera, dottore.

Prego, dottore.

Ci è riuscito.

Quindici postazioni qui e altre nella vecchia sede

e pure quelle inutilizzate della Finanza.

Allora, signori...

Crediamo che Brusca abbia lasciato Palermo

quindi massima attenzione, massima attenzione

a tutto ciò che si riferisce a spostamenti e distanze.

Per la cena, siete miei ospiti.

Ordinate quello che volete, ma senza esagerare. Al lavoro!

Le utenze anomale che aveva chiesto. Una trentina, c'è un po' di tutto.

Pregiudicati, tre defunti.

- Anche un bambino di sette anni? - E una vecchietta di 90.

Da dove iniziamo?

Hai già riversato per questo?

- Quasi tutto. - Bravo.

Dammi i pregiudicati, i tre morti e basta.

Bastano per cominciare.

- Hai sentito? - Certo.

- Lasci che le dia una mano. - Grazie.

Non potevamo rimanere per strada, è pericoloso.

- Quello della TV. - Lorenzo, vai in casa.

Mi sono un po' informato su di te.

Con ciò che avevi in mano, anch'io avrei denunciato il tuo capo.

Grazie.

E' bello sapere che il grande Barone avrebbe fatto una minchiata.

Hai affrontato un provvedimento interno

e non hai chiesto il trasferimento.

Queste si chiamano palle.

Con me puoi parlare chiaro.

Cerchi un'occasione per schiodare da quella scrivania.

Lagoglio, sono io la tua occasione.

Presuntuoso del cazzo.

Sempre così sicuro, con una faccia da schiaffi. Come fai?

Non ho paura di rischiare e neanche tu dovresti.

Hai denunciato il tuo capo e ti hanno promosso in Antimafia.

Parli così perché ti è andato sempre tutto bene.

Tutto bene?

Giuseppe Di Matteo è morto perché non ho rischiato tutto.

Per quanto io mi sbatta, non trovo il suo assassino.

Io voglio andare avanti, non posso stare fermo a pensare agli errori.

E' così anche per te?

E' così anche per te o no?

[porta che si chiude]

["Play that funky music" dei Wild Cherry]

[voci non udibili]

["Play that funky music" dei Wild Cherry]

[musica che si interrompe] [nastro che si riavvolge]

Quelle buone? Quelle con la pelle che frigge?

[nastro che si riavvolge]

Quelle buone? Quelle con la pelle che frigge?

[nastro che si riavvolge ] Quelle con la pelle che frigge?

Giovanni, è sicuro che tuo fratello viene?

Io alle sei devo tornare in clinica.

La clinica aspetta.

Sei finito nei casini con il capo per venire da me?No.

Chi se ne frega del capo!

A volte penso. Lavoro e penso.

Penso che volevo solo vederti

e che non sono capace di dire certe cose.

Però bisogna dirle, perché il tempo passa

e uno perde l'occasione.

Allora diciamoci queste cose.

Qui è bello, ma non dobbiamo venire sempre qui.

Ah.

Non ho capito, pensavo ti piacesse.

Certo che mi piace

ma magari i grigi non arriveranno mai qui.

- Anche se è così... non mi interessa. - Ma no.

Non dire che non arriveranno mai. E' strano se lo dici.

Io credevo di dover essere il migliore

così loro mi trovavano.

Invece mi hai trovato tu.

Qui è bello perché ci sei tu. Se ci sei tu, è bello ovunque.

Enzo... stai dicendo che mi ami?

Minchia, potevi aspettare, ci stavo arrivando.

Lo so, lo so.

Hai ragione, ma ero troppo in imbarazzo, per te intendo.

- Che stronza! - Ma come? Da "ti amo" a "stronza"?

Ti amo, stronza.

[automobile che arriva]

Ma chi è?

No, niente. Resta qui.

Enzo, che c'è?

Enzi'.

- Non mi presenti? - Vai a casa.

- Piacere, Giovanni. - Che succede?

- Vattene. - Perché? Voglio divertirmi anch'io.

Lei ti fa perdere gli appuntamenti?

Chi sei tu? Il suo capo? Chi cazzo sei?

Io?

Io sono il capo di tutti. Anche il capo tuo.

Scusa?

- Digli chi sei. - Maria...

- Prendi la macchina e vai a casa. - Che significa? Chi sei?

- Vai a casa! - Non mi muovo da qui!

Glielo dici tu o glielo dico io?

Diglielo, voglio vedere che faccia fa.

Sai chi siamo? [Enzo grida]

Enzo!

Basta! Basta! Basta!

Vai a casa, Maria.

Ma chi sei?

Vai a casa.

Oh, Carlo.

Le salsicce? Quelle buone?

- Che cos'è? - La voce di Brusca, testa di cazzo.

Ancora.

L'ho interrogato ai tempi del Maxiprocesso.

Lo riconoscerei fra mille. Questa è la sua voce.

Questo è il suo numero di telefono.

Hai perso, Barone.

Bentornato, Carlo.

Non me ne sono mai andato, coglione.

Da anni quella voce mi rimbomba in testa...

insieme all'esplosione che si è portata via Falcone.

Ma caricare costantemente a testa bassa non serve a niente.

Non serve vivere ogni giorno con la guerra nel cervello

che ti annebbia e ti succhia via le forze.

No, non me ne sono mai andato...

però da tanto tempo non mi sentivo così.

Aspetta, c'è Giada.

- Ciao. - Ciao, Giada.

Dimmi. Che vuoi sapere?

Vuoi sapere di Saverio?

Vuoi sapere perché in questi giorni non ti chiama?

Perché non si attacca più al campanello?

E' impegnato con una poliziotta che gli ha promesso arresti facili.

Ecco perché.

Tu gli imponi di decidere tra te e la terapia

e ti lamenti perché non sceglie?

Sei tu che non scegli, tu!

Aspetti la sua parte migliore sapendo che non c'è mai stata.

Ogni tanto fa solo finta di essere diverso.

No.

- Lui sa essere diverso. - Sì.

Ma io non so più come ricordarglielo.

Giada, o te ne vai e ti rifai una vita

lontano da quello che non ti piace e che non accetti

oppure torni a casa a goderti l'uomo che hai sposato.

Lui non cambierà

né per te, né per Carlotta, né per nessun altro.

Lui è così.

[chiave che gira nella toppa]

Ciao.

Mamma...

ha detto che era questione di vita o di morte.

E' vero.

Barone...

Ho sbagliato, ti chiedo scusa.

Voglio incrociare tutto il materiale che riguarda le tue indagini.

Ogni nome, data, luogo, tutto.

- A partire da questo. - Che cos'è?

Ci stai o no?

Mi avevi già convinto l'altra volta, ma mi piacciono queste nuove regole.

Che cos'è?

La voce di Brusca.

Da tanto non ce le davamo così.

Dammi una mano.

Enzo.

Enzi'.

Tu sei incazzato perché pensi che ti sto rovinando la vita

e invece te la sto salvando.

I'm doing it great.

A doctor who with two more petioles could return tomorrow, wouldn't he?

Fuck you, Giovanni.